
Giornata Mondiale della Giustizia Sociale
L’impegno della comunità internazionale
Il 20 febbraio si celebra la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e celebrata per la prima volta nel 2009, per sostenere l’impegno della comunità internazionale e sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica verso le situazioni di ingiustizia sociale, soprattutto nei confronti delle categorie di persone più svantaggiate, al fine di ricercare le strategie per porvi rimedio e per sostenere la necessità di costruire società più giuste ed eque.
Il concetto di giustizia sociale presuppone infatti equità verso tutti e verso tutto.
Il contesto
La povertà e le disuguaglianze all’interno e tra i paesi sono in aumento in molte parti del mondo.
Le crisi economiche e sociali degli ultimi anni sono state aggravate dalle conseguenze dovute della pandemia da COVID-19, dai disastri naturali dovuti dal repentino cambiamento climatico, dalle tensioni geopolitiche e dai conflitti armati.
Al di là delle tragedie umane ad esse associate, queste crisi hanno evidenziato le profonde interconnessioni e dipendenze delle economie e delle società di tutto il mondo e hanno mostrato la necessità cruciale di un’azione organizzata e congiunta per rispondere ad esse, a livello globale, regionale e nazionale.
Tutte queste importanti trasformazioni hanno colpito duramente anche il mondo del lavoro, portando così all’interno di diversi Paesi il crescente malcontento e la conseguente sfiducia nei confronti delle istituzioni e degli attori della vita pubblica.
Il 10 giugno 2008, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ha adottato all’unanimità la Dichiarazione dell’OIL sulla giustizia sociale per una globalizzazione equa. Si tratta di una dichiarazione basata sui principi fondamentali, stabiliti nelle precedenti dichiarazioni del 1944 e del 1998, che riflettono il consenso generale sulla centralità di costruire un mondo del lavoro dignitoso, necessario per il progresso sociale ed economico.
La Dichiarazione sollecita l’impegno dei rappresentanti dei governi, dei datori di lavoro e dei lavoratori a rafforzare la capacità dell’OIL di promuovere la giustizia sociale attraverso “l’Agenda per il lavoro dignitoso” (ovvero promuovere i diritti dei lavoratori, incoraggiare l’occupazione in condizioni dignitose, migliorare la protezione sociale e rafforzare il dialogo sulle problematiche del lavoro) e sottolinea il ruolo chiave che possono svolgere le imprese sostenibili nella creazione di opportunità economiche e sociali per tutte e tutti.
L’Assemblea Generale ha inoltre istituito la Giornata Mondiale della giustizia sociale, da celebrare ogni anno il 20 febbraio, riconoscendo l’importanza della giustizia sociale per la pace, la sicurezza e lo sviluppo globale.
Oggi persistono significative differenze tra Paesi che presentano un reddito elevato e quelli a basso reddito, con un aumento della povertà lavorativa e delle disuguaglianze di reddito all’interno dei diversi territori.
La partecipazione femminile al mercato del lavoro è aumentata, ma il divario di genere rimane ampio, mentre la disoccupazione giovanile continua a rappresentare un serio problema.
Secondo l’ultimo rapporto dell’OIL “Prospettive sociali e occupazionali mondiali: Tendenze 2024”, la ripresa economica post-pandemica è disomogenea e caratterizzata da nuove vulnerabilità, erodendo il progresso verso la giustizia sociale.
Sebbene il tasso di disoccupazione globale sia leggermente migliorato nel 2023, si prevede un peggioramento nel 2024 con un tasso di disoccupazione globale al 5,2%, con oltre due milioni di disoccupati in più.
La situazione in Italia
In Italia, secondo il rapporto dell’Istat sui 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, nel 2022 più di 11,8 milioni di individui erano a rischio di povertà, tra questi il 25,4% erano giovani. Questa cifra include anche coloro che hanno un lavoro, ma non dispongono di un reddito sufficiente, rappresentando l’11,5% degli occupati.
Per questo è importante che le disuguaglianze sociali non si riscontrino anche all’interno delle scuole: diverse analisi hanno evidenziato come l’accesso all’istruzione rappresenti uno dei principali fattori di disuguaglianza, in quanto tende a rendere ereditaria la condizione socio-economica di partenza. Questo fenomeno riguarda direttamente il nostro Paese che, in confronto agli altri Stati europei, si distingue per la persistenza di ampie disuguaglianze sociali, e l’istruzione svolge un ruolo di particolare rilevanza in questo contesto.
Oltre alle incertezze legate alla fase di crescita e alle preoccupazioni di fronte al futuro sempre più incerto e precario dei giovani di oggi, in alcuni casi si aggiungono le diseguaglianze sociali che, se subite anche a scuola, possono portare all’abbandono del percorso di studi.
Gli obiettivi
La Giornata Mondiale della Giustizia Sociale ha l’obiettivo di mettere in luce quanto lo sviluppo e la giustizia sociale siano indispensabili per il mantenimento della pace e della sicurezza, sia tra gli Stati che a livello nazionale. Tuttavia, la ricorrenza mira anche a rammentare che in assenza di pace e sicurezza e del rispetto di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, lo sviluppo e la giustizia sociale non possono essere raggiunti.
La giustizia sociale permette alle società e alle economie di funzionare meglio, oltre a ridurre la povertà, le disuguaglianze e le tensioni sociali. Inoltre svolge un ruolo importante nel raggiungimento di percorsi di sviluppo socioeconomico che siano più inclusivi e sostenibili.
Le conclusioni
A fronte di tutti questi aspetti è opportuno considerare la celebrazione della Giornata Mondiale della giustizia sociale come un’occasione per far conoscere a tutte le persone le questioni di interesse sociale.
Inoltre diventa anche uno strumento di advocacy per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alle molteplici questioni sociali del mondo che non ricevono la giusta attenzione.
Nonostante i progressi compiuti, esistono infatti ancora diverse forme di ingiustizia che impediscono a milioni di persone di avvalersi dei loro giusti diritti per vivere una vita umana dignitosa.
Tra i problemi sociali più urgenti vi sono: la povertà, la discriminazione, la guerra, la migrazione forzata dovuta ai cambiamenti climatici, la disuguaglianza di genere, la disoccupazione, la mancanza di accesso a un buon sistema sanitario; ad una casa, e ad un’istruzione di qualità.
Come afferma l’attivista statunitense Marian Wright Edelman:
“La sfida della giustizia sociale è quella di evocare un senso di comunità di cui abbiamo bisogno per rendere la nostra nazione un posto migliore, così come la rendiamo un posto più sicuro”.