Ovaio policistico
La sindrome dell’ovaio policistico è una patologia a eziologia complessa e spesso multifattoriale che interessa il 5-10% delle donne in età fertile e che colpisce l’apparato riproduttivo femminile (le ovaie) portando a conseguenze più o meno invalidanti per il soggetto, tra cui: irsutisimo (sviluppo eccessivo di peli in aree del corpo dove normalmente non dovrebbero essere presenti), amenorrea o cicli irregolari, obesità e infertilità.
In caso di ovaio policistico sarebbe opportuno seguire alcune raccomandazioni:
– qualora il soggetto fosse in sovrappeso, la strategia alimentare ottimale prevede un deficit calorico rispetto al fabbisogno giornaliero in modo da favorire la perdita di massa grassa. La ripartizione dei macronutrienti dovrebbe generalmente seguire le linee guida previste dalla dieta mediterranea (50-55% carbo, 15% proteine e il resto lipidi)
– optate per una dieta a basso carico glicemico a base di cereali integrali in abbinamento ad una fonte di grassi e ad una proteica. Una dieta di questo tipo infatti è in grado di migliorare la sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina e permette di tenere sotto controllo i livelli di glicemia e di insulinemia che sono alterati quando ci sono cisti o micro-cisti ovariche.
Il basso carico glicemico permette anche di aumentare la probabilità di concepimento, proprio per la sua azione diretta sull’insulina. Per quanto riguarda la pasta il mio consiglio è quello di prediligere la cottura al dente.
Un altro modo per diminuire la resistenza dei tessuti all’azione dell’insulina è l’attività fisica: 30-40 minuti di attività aerobica, come ad esempio una camminata a media velocità 3-4 volte alla settimana potrebbero essere più che sufficienti. Facendo attività fisica inoltre faciliterai la perdita di peso bruciando più calorie e controllando meglio l’appetito
– evitate la frutta ad alto indice glicemico (banane, uva e frutta disidratata). Gli agrumi, il kiwi e la pesca sono frutti altamente consigliati poiché a basso indice glicemico. Eliminate le bevande zuccherate, gli snack, le merendine, i prodotti da forno (i cracker, le gallette, i taralli), il burro, i formaggi e le carni troppo grasse
– evitate le bevande light, le bevande contenenti edulcoranti, in quanto vanno ad incrementare la produzione di insulina e sono fortemente pro-infiammatorie
– assumete il giusto quantitativo giornaliero di omega-3 attraverso il consumo di frutta secca e di pesce (come ad esempio il salmone, il merluzzo, lo sgombro o le acciughe). Gli omega-3 sono importanti antiossidanti e antiinfiammatori utili al controllo dell’aspetto glicemico.
Tra gli integratori consigliati in caso di sindrome dell’ovaio policistico si sono dimostrati utili quelli contenenti myoinositolo, una molecola in grado di apportare benefici sia sul ciclo mestruale ma anche sulla qualità degli ovuli. Una supplementazione con myoinositolo migliora inoltre i livelli di insulina e riduce gli attacchi di fame intensi.
Un altro integratore estremamente utile è il cromo picolinato: micronutriente presente in tracce nel nostro organismo capace di migliorare la sensibilità insulinica.
Si trova contenuto principalmente in broccoli, lievito di birra, olio di germe di grano, noci, fegato, asparagi, funghi e cibi integrali.
La sindrome dell’ovaio policistico purtroppo non può essere curata. Tuttavia, i sintomi ad essa associati possono essere tenuti sotto controllo grazie all’aiuto di un professionista della salute, il quale andrà a costruire un piano alimentare personalizzato in grado di migliorare il benessere fisico e psicologico della persona.
Dott. Davide Privitera