Le forme nascoste della violenza
Che cos’è la violenza contro le donne?
La violenza contro le donne rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI. Le Nazioni Unite definiscono la violenza contro le donne come “qualsiasi atto di violenza fondata sul genere che comporti, o abbia probabilità di comportare, sofferenze o danni fisici, sessuali o mentali per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia che si verifichi nella sfera pubblica che in quella privata.”
Alcuni dati…
Lo studio più recente realizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), basato sui dati disponibili per più di 80 paesi, ha evidenziato che in tutto il mondo, il 30% di tutte le donne che hanno avuto una relazione hanno subito violenze fisiche e/o sessuali da parte del proprio partner, e in alcune regioni la percentuale è molto più alta.
In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, esercitate da partner o ex partner, parenti o amici.
La violenza sulle donne avviene quindi nella maggior parte dei casi all’interno della sfera domiciliare e privata. Molto spesso però, viene associato il temine “violenza” esclusivamente agli abusi fisici e sessuali, ma vi sono altre due forme di violenza, ancora più difficili da individuare a cui bisogna prestare particolare attenzione:
La violenza economica è una forma di violenza che viene definita “sommersa”, in quanto riconoscerla è estremamente difficile. Lo scopo di chi mette in atto tale maltrattamento è quello di impedire alle donne la realizzazione del proprio benessere economico attraverso comportamenti finalizzati a controllare la capacità di una donna di acquisire, utilizzare e mantenere le proprie risorse economiche. In queste situazioni la donna diviene un “soggetto controllabile” privo di sicurezze economiche e conseguentemente non autosufficiente. Si tratta di un tipo di violenza che attraversa tutte le classi sociali ma che colpisce particolarmente chi è già vulnerabile come la donna in condizioni di povertà, con un basso livello di alfabetizzazione e che appartiene a minoranze etniche e religiose.
Un’altra forma di maltrattamento, spesso invisibile al di fuori dalla relazione tra vittima e carnefice, è la violenza psicologica che si esprime attraverso molteplici e differenti manifestazioni come offese, accuse, minacce, insulti, umiliazioni, svalutazioni, isolamento sociale, limitazione della libertà, controllo, proibizioni, esclusione dalle decisioni importanti che riguardano la famiglia o la coppia e la mancata assistenza in caso di malattia o bisogno. Come per le altre forme anche la violenza psicologica è agita in maniera statisticamente maggiore dagli uomini nei confronti delle donne.
I comportamenti denigratori possono variare di frequenza e di intensità e possono essere più o meno manifesti ed espliciti, ma in ogni caso non si dispiegano mai in un singolo episodio. In quanto forma di maltrattamento, infatti, la violenza psicologica ha carattere ricorsivo, si sviluppa nel tempo in un crescendo di gravità e può seguire un andamento ciclico, in cui alle aggressioni si alternano momenti di calma e riappacificazione. Il carattere continuativo della violenza psicologica agita da un partner all’interno di una relazione intima, può portare la vittima a sentirsi sempre più inadeguata, colpevole, incapace.
Non solo violenza domestica…
Le forme di violenza però non si limitano alla sfera privata della vita di una donna: è necessario infatti distinguere il macro tema della violenza sulle donne, dalla violenza domestica, che rappresenta solo una sfera, seppur la prima come livello di incidenza, in cui le donne possono subire qualsiasi forma di maltrattamento.
Violenza sul lavoro
Anche il contesto lavorativo può infatti trasformarsi in un luogo sfavorevole, in cui la vittima può subire qualsiasi tipo di maltrattamento fisico, psichico e/o economico.
La violenza può essere utilizzata per creare un clima di lavoro ostile, il quale può consentire una facile manipolazione dei dipendenti allo scopo di aumentare la produttività.
Gli effetti della violenza
Qualsiasi forma di violenza provoca effetti negativi sulla salute fisica, psichica, sessuale e riproduttiva della donna. Inoltre i maltrattamenti ricorsivi possono portare la vittima a non essere più in grado di svolgere le normali azioni della vita quotidiana come lavorare, mantenere una propria vita sociale, prendersi cura di sé e dei propri figli. Lo stato di salute della donna può essere fortemente compromesso, anche lungo tutto l’arco della vita, dalle conseguenze della violenza. Tali conseguenze posso essere invalidanti (conseguenze da trauma, ustione, avvelenamento, patologie sessuali o riproduttive, problemi ginecologici, interruzione di gravidanza, infezioni sessualmente trasmesse) e/o con un forte impatto psicologico e ricadute sullo stato complessivo di salute (Disturbo da Stress Post-Traumatico PTSD, depressione, abuso di alcol e sostanze, comportamenti auto-lesivi o suicidari, disturbi alimentari e/o sessuali) fino a giungere al femminicidio.
Cosa fare dunque in caso di violenza?
- Contattare il numero di emergenza 112 in caso:
- di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica;
- se si è vittima di violenza psicologica;
- se si sta fuggendo con i figli;
- se il maltrattante possiede armi.
- Contattare il numero antiviolenza e anti stalking 1522: è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente. Inoltre vi è l’App 1522 che consente alle donne di chattare con le operatrici.
- Recarsi o contattare i Centri antiviolenza
- Recarsi presso il Pronto Soccorso: oltre a fornire le cure necessarie i diversi professionisti aiutano la vittima ad intraprendere il percorso verso un percorso di uscita dalla violenza
- Contattare il Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 se si è subita violenza sessuale. Si può accedere anche al sito www.uniticontrolaids.it
- Scaricare l’App YouPol realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, ma che è stata estesa anche ai reati di violenza domestica
Fonti:
Ministero della Salute:
https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?id=4498&area=Salute%20donna&menu=society
Ministero della Salute: https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_3664_listaFile_itemName_10_file.pdf
Ministero dell’Interno:
https://www.interno.gov.it/it/temi/sicurezza/violenza-genere#:~:text=Con%20l’espressione%20violenza%20di,discriminate%20in%20base%20al%20sesso.
INAIL:
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-dati-inail-2020-ottobre-pdf.pdf
Save the children:
https://www.savethechildren.it/blog-notizie/violenza-psicologica-da-partner-intimo-cos-e-come-si-manifesta