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IL VIAGGIO
Il viaggio parte da un bisogno.
Il Bisogno
Il bisogno è la necessità e il desiderio di uscire da uno stato di insoddisfazione. La tendenza a ripristinare l’equilibrio.
L’insoddisfazione può abbracciare innumerevoli ambiti della vita personale. Si cerca un cambiamento per:
- migliorare le proprie relazioni
- essere più soddisfatti nel lavoro
- aumentare la propria autostima
- diventare indipendente
- non soffrire più
- risolvere la confusione
- sentirsi al sicuro
Qualsiasi sia la motivazione… quando il bisogno diventa impellente, non resta che accettare la sfida e partire.
Si impostano le coordinate verso il benessere, e non rimane che preparare la valigia.
La Valigia
Ma cosa si mette in valigia?
Ogni valigia sarà unica.
Le valigie, in misura diversa, a seconda della persona e delle circostanze, potranno essere piene di:
- Ricordi
- Paura
- Insicurezza
- Curiosità
- Eccitazione
- Ansia
- Tristezza
- Dolore
- Speranza
Quasi sempre, la valigia non si chiude perché troppo piena, allora se veramente si vuole partire, se veramente si vuole cambiare, si dovrà lasciare qualcosa, sicuramente una parte di sé, ed avere la forza di accettarne la perdita, ed elaborarne il lutto, durante il viaggio.
Il mezzo di trasporto
La scelta del mezzo di trasporto è soggettiva e strettamente personale, ancorato alla nostra cultura e alle nostre radici. Anche le relazioni attuali possono influire molto, sulla scelta del mezzo, a seconda della fase di vita, in cui l’individuo si trova, preferirà un mezzo più sicuro o più moderno, più veloce, o ancora più rischioso.
Non c’è un mezzo giusto o uno sbagliato, tutti i mezzi vanno bene in alcuni momenti e no in altri.
Poi durante il viaggio potrà succedere che si salirà su un mezzo diverso da quello preventivato, quello che all’inizio del viaggio sembrava il più idoneo, repentinamente non lo sarà più. Durante il viaggio potrebbe essere necessario viaggiare su mezzi diversi, o con lo stesso mezzo a velocità diverse.
Nonostante le accelerate e i rallentamenti, qualsiasi mezzo ci farà raggiungere i luoghi desiderati dell’apprendimento. Non può esserci viaggio senza apprendimento.
I Luoghi
Ogni luogo è un vero momento di conoscenza, un nuovo apprendimento, un allargamento dei nostri confini.
Alcuni luoghi saranno un enigma, altri una spiegazione.
Alcuni ricorderanno casa, altri saranno del tutto sconosciuti; a volte ci faranno sentire al sicuro altre ci faranno quasi paura, lasciandoci nella confusione.
In tutti i posti ci saranno tante salite e qualche discesa.
Nelle salite più ripide, possono capitare dei ripensamenti e decidere di tornare indietro, ma il luogo da dove si è partiti, e quelli già visitati, non saranno più gli stessi, perché i nostri occhi non saranno più gli stessi, allora non rimarrà altro, che continuare verso la meta.
La Meta
All’inizio del viaggio la meta può essere più o meno chiara, più o meno consapevole, più o meno corrispondente alla speranza di risolvere la propria sofferenza emotiva. Per quanto variabile possa essere il suo grado di consapevolezza ed efficienza, una meta è presente, anche se in forma latente, in chiunque ha deciso di mettersi in viaggio.
Nella vita ci saranno più mete da raggiungere. Tante mete di tipo comuni ma pochissime o nessuna di tipo inconsueto e trasformativo.
- Quando la meta sarà comune (cambiamento di tipo 1), molto probabilmente l’individuo avrà imparato a mettere in ordine la valigia, avrà capito quale mezzo è migliore per lui, si sarà adattato ai diversi luoghi, forse avrà trovato un certo equilibrio.
- Quando la meta sarà inconsueta (cambiamento di tipo 2) avrà raggiunto una consapevolezza interiore, avrà analizzato e risolto quello che c’è nella valigia, scoprendo a volte, che non è quello che aveva messo all’inizio del viaggio. Sarà conscio, che si va poco lontano, se si accelera senza cambiare le marce. Vedrà i luoghi con occhi diversi e si accorgerà che è cambiato il suo modo di viaggiare
Daniela Calasso