Allergia al nichel
L’allergia alimentare al nichel (detta anche SNAS) è una forma di allergia che si manifesta in soggetti predisposti in seguito ad un errore del sistema immunitario che reagisce alla presenza di questo metallo portando ad una serie di sintomi cutanei (dermatite, orticaria, eczema) ma anche extra-cutanei(dolore addominale, diarrea, vomito, asma, acidità).
Una volta sviluppata l’allergia, il sistema immunitario si attiverà tutte le volte in cui l’organismo entrerà in contatto con il nichel, scatenando una risposta allergica.
Di seguito vediamo alcuni consigli comportamentali e alimentari rivolti a tutti coloro che, in minima o in larga parte, sono affetti da questo tipo di allergia.
1) evita di bere o di utilizzare per cucinare la prima acqua che esce dal rubinetto la mattina perché le tubature potrebbero contenere tracce di questo metallo pesante. L’acqua più sicura con poca o nessuna traccia di nichel è quella acquistata in bottiglia.
2) non fumare → il fumo, oltre a essere dannoso per la salute può aggravare la sintomatologia di soggetti allergici al nichel. Infatti una sigaretta contiene circa 1-3 microgrammi di questo metallo.
3) evita di consumare alimenti considerati ad alto contenuto di nichel (il pomodoro e le salse di pomodoro, legumi come fagioli, lenticchie, piselli, soia, il cacao e i derivati, i cereali integrali, la frutta secca come arachidi, noci e nocciole, alcuni tipi frutta e di verdura come le prugne, le pere, i mirtilli, il kiwi, la cipolla, i cavoli e la lattuga).
Tra gli alimenti permessi abbiamo i cereali raffinati dato che il nichel si concentra nella crusca dei cereali (riso bianco, pane bianco o pasta non integrale), la carne, il pesce (evitando i crostacei, il salmone e lo sgombro), le patate, la frutta (banane, fragole, susine e agrumi), la verdura (finocchi, cicoria, radicchio, indivia) e, nell’ambito dei legumi, solamente i ceci. Da evitare assolutamente tutti quegli integratori che in etichetta presentano il nichel.
4) limita il consumo di cibi in scatola o all’interno di contenitori che possano contenere nichel poiché soggetti al rischio di contaminazione.
5) affidati ad un nutrizionista→ solamente una persona esperta è in grado di costruire un piano alimentare a basso contenuto di nichel in base al livello di tollerabilità del paziente assicurando un apporto di macro- e micro-nutrienti idoneo alle esigenze nutrizionali del soggetto.
Un rischio nelle diete fai da te è quello di andare incontro a forti carenze di nutrienti in particolare il ferro importantissimo per il corretto funzionamento del nostro organismo.
Il nutrizionista, oltre ad evitare che il soggetta vada incontro a carenze nutrizionali, deve anche essere in grado di calcolare, tenendo conto del livello di tollerabilità dell’individuo, il quantitativo di nichel che può essere quotidianamente introdotto con la dieta senza che compaiano i sintomi ad esso associati.
Dott. Davide Privitera